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La Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato

Proviamo a fare un salto temporale all’indietro e immaginiamo piazza Mercato in tutto il suo splendore. Sul lato est e sul lato ovest ci sono due fontane – obelischi, altre tre fontane abbelliscono la piazza, quella dei Delfini, la fontana Maggiore e la fontana dei Leoni. All’epoca, re Ferdinando IV di Borbone fece realizzare un incavo semicircolare che lambiva il perimetro della piazza e dava una degna sistemazione alle botteghe commerciali. Ora, immaginiamo la piazza con tanta gente, con i vocii, le risate, i colori, insomma con quella vivacità tipica di un mercato. Al centro dell’esedra troneggiava la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, luogo di culto, di pausa, di preghiera. C’è comunque un prima, con due eventi che riguardarono particolarmente la storia di Santa Croce e Purgatorio: la decapitazione di Corradino di Svevia e un’epidemia di peste. Proprio nel punto in cui avvenne la decapitazione fu eretta una colonna con croce in stile gotico e, in seguito al posto di quella colonna, fu costruita la Cappella di Santa Croce. L’epidemia di peste del 1656 miete un impressionate numero di morti e nei granai di piazza Mercato i poveri corpi vengono ammucchiati. Proprio lì in memoria delle vittime viene costruita la Cappella del Purgatorio. Siamo nel 1871 quando le due cappelle vengono distrutte da un incendio scatenato dai fuochi d’artificio per i festeggiamenti della Madonna del Carmine. Nel 1876 fu realizzata la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio unendo in un solo edificio le preesistenti chiese distrutte dall’incendio. Avvicinandoci ai nostri giorni, gli eventi che hanno fatto la storia ne hanno flagellato l’aspetto più volte. Dopo il terremoto dell’Irpinia la Chiesa rimane gravemente danneggiata e l’accesso ai fedeli è negato. Parallelamente alla storia della Chiesa anche la piazza vive situazioni di forte trasformazione, fino ad oggi. Se si viene a piazza Mercato si avverte forte la mancanza di identità, un vero paradosso visto cosa la storia ci racconta. E’ ferma ad aspettare la volontà di chi si rende conto e vuole intervenire per portare quel luogo ad un nuovo splendore. Intanto la cupola di Santa Croce e Purgatorio è lì, bella e pronta a farsi ammirare come merita. A pochi è stato dato il privilegio di entrare nella Chiesa che viene aperta dietro richiesta al Comune per un qualche evento culturale che timidamente, tra l’altro, prova a porre sotto la lente d’ingrandimento a quale insostenibile degrado è sottoposta. Io ci sono stata, entrando sulla sinistra c’è una lapide e un ceppo abbandonato da chi non ha capito il suo valore storico…, è il ceppo della decapitazione di Corradino di Svevia. Un organo bianco di pregevole valore è silente da tanto, si sente il bisogno di chi sistematicamente si prenda cura della Chiesa e del territorio tutto. Nel dicembre del 2006 nasce il Consorzio Antiche Botteghe Tessili con lo scopo di organizzare la partecipazione degli operatori economici alle iniziative di riqualificazione e valorizzazione dell’area di piazza Mercato. Il 13 dicembre 2013 viene definitivamente approvato un finanziamento nell’ambito del grande progetto “Centro storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco”. Ci auguriamo tutti che, al più presto, la Chiesa rinasca a nuova vita per un nuovo contatto con il proprio popolo.

 

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