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La leggenda dei due volti scolpiti sull’orologio di Sant’Eligio

All’esterno dalla chiesa di Sant’Eligio, si nota l’arco quattrocentesco che collega il campanile con un edificio adiacente la struttura.

Sul primo dei due piani è presente un orologio a cui è legata la nostra storia.

La leggenda risale al ‘500, riguarda le due testine scolpite posizionate sotto l’orologio della chiesa, una maschile del duca Antonello Caracciolo, dallo sguardo torvo e dalla folta barba, ed una femminile, della giovane Irene Malerbi, sua vassalla.

Il duca, nobile uomo senza scrupoli, invaghitosi della giovane, incontrò le resistenze della ragazza ed ideò un ricatto ai danni del padre di quest’ultima, accusandolo ingiustamente di omicidio. Caracciolo chiese, in cambio della sua liberazione, una notte con Irene.

La giovane Malerbi per amore del padre dovette cedere al bieco ricatto, ma denunciò tutto alla figlia di Ferdinando II d’Aragona, Isabella di Trastamara. La regina, commossa, fece arrestare Caracciolo. Per risarcire la ragazza, lo obbligò a sposarla per fornirle una ricca dote e, subito dopo le nozze, lo fece decapitare a piazza Mercato, la stessa in cui avvenne la rivolta di Masaniello.

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