Vincenzo Scognamiglio, oggi settantenne, è ancora operativo nell’attività di famiglia. La sua storia parte con l’esperienza maturata come caporeparto nella storica “Stem” della famiglia Cerciello, una realtà di vendita all’ingrosso di biancheria per la casa che si sviluppava in ben cinque piani, nel quartiere Mercato, Poi, nel 1980, il passo successivo, una società la “Piscopo e Carbonelli” con la vendita nel negozio di via Bernardino Rota. Nel 1993, in quel negozio, Diego, figlio di Vincenzo, comincia la sua esperienza nel settore e lo fa con una dura gavetta, per lui nessun favoritismo. Siamo nel 2001, quando Vincenzo lascia la vecchia società per mettersi in proprio, nasce VIESSE, acronimo di Vincenzo Scognamiglio, nei locali di sua proprietà, in via Renovella, nelle vicinanze di via Duomo. Oggi papà Vincenzo riesce, nonostante la richiesta sia completamente cambiata, a fare ancora l’ingrosso grazie alla sua esperienza ed ai contatti con gli artigiani toscani che gli forniscono prodotti in esclusiva o poco distribuiti. Diego, che oggi ha quaranta anni, si interessa del dettaglio e del rapporto con le griffe del calibro di, Desigual, Fazzini- Home, Bassetti, Gabel, solo per citarne alcune. Con Diego facciamo il punto dello stato di salute dell’attività, lui racconta di un calo drastico delle vendite a partire dal 2005, circa del 60%, dovuto al depauperamento del quartiere. La sua è una denuncia lucida, parla delle varie iniziative messe in campo dal Consorzio Antiche Botteghe Tessili, di cui fa parte, tra queste un progetto di riqualificazione fatto dall’Ordine degli Ingegneri ed ignorato dalle Istituzioni. Denuncia lo stato di precarietà del quartiere e come sia diventato per un preciso disegno la terra di nessuno. Una possibile soluzione, secondo Diego, è far venire gli investitori in zona e attraverso nuove attività far muovere l’indotto. E questo è compito della politica.